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Human Touch, la teoria di Francesco Morace

Art
Michelangelo Buonarroti, 1511
"Creazione di Adamo"

Chiara Franchi

12 mag 2017

Competenze perse o ritrovate?

La società liquida, di cui abbiamo parlato in Generazione I - Contesto Socio-culturale, si riferisce in primo luogo alla liquefazione del potere, cioè l’arginare e soffocare lo spazio d’azione delle gerarchie da parte degli individui.



L’indebolimento di tale potere avviene attraverso tre tipologie di rivoluzioni:

rivoluzione dei più, rivoluzione nomadica e rivoluzione della mentalità (Morace Francesco, “ConsumAutori”). La rivoluzione dei più nasce dall’aumento esponenziale di forme di potere che minano la forma classica di potere centrale. Nella società odierna si hanno più protagonisti con ruoli e livelli di autorità diversi, come ad esempio gli influencer, i controllori e/o protagonisti di vario tipo. La rivoluzione nomadica, la quale trasforma l’individuo in un nomade che non accetta più passivamente neanche le tradizioni locali ma è in cerca di confronto ed opinioni diverse. La rivoluzione della mentalità che è invece caratterizzata dalla maggiore coscienza critica che pervade gli individui fin dalla più giovane età, portandoli a non accettare più le forme delle autorità classiche, ad esempio i genitori, senza prima riflettere e discutere. La distruzione del potere classico tramite queste tre rivoluzioni, porta nelle persone maggiori aspettative e pretese nei confronti della società. La fonte che genera questa liquefazione del potere è, secondo F. Morace, il calore umano, o come il nostro titolo “Human Touch”. Quest’ultimo si genera attraverso le relazioni interpersonali sia on che offline e non può essere imposto o generato da terzi. A suffragare tale tesi fu Claude Lévi-Strauss, antropologo francese, che espresse le nozioni di società fredde e calde. Secondo quest’ultimo erano proprio le società calde quelle in cui le tradizioni vengono distrutte e ricreate favorendo una trasformazione sociale. Il calore che porta alla liquefazione della struttura sociale non deve dunque sfociare nella visione critica di Z. Bauman, ma essere rivisto in chiave positiva come forza che permette alla società di sviluppare delle condizioni di libertà (e di conseguenza responsabilità) che le consente di raggiungere una nuova fase evolutiva. Una competenza ritrovata in questa fase socio-culturale è l’empatia, grazie alla quale le interazioni umane raggiungono un livello maggiore di intimità e successiva riconoscenza reciproca. Il cardine di questa nuova società relazionale è quindi la diversità creativa e non più una cultura ordinata secondo le gerarchie sociali, ed è da questa prospettiva che andrà analizzata la Generazione Z, figlia della società liquida.


A presto!

CF


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