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Gen. Z / Educazione in mutamento

Art
Jean-Michel Basquiat
"Warrior"

Chiara Franchi

9 giu 2017

L'importanza della genitorialità

Nata dopo il 1996, la Generazione Z è composta da quei ragazzi che si affacciano al mondo del mercato.

È noto che questa generazione stia diventando altamente influente, considerato che i suoi rappresentanti sono più di 2 miliardi(1) nel mondo. Al tempo stesso essi possiedono un potere d’acquisto annuale di 44 miliardi nei soli Stati Uniti(2). Così come per ogni generazione, essi hanno diversi nomi per essere definiti: iGens, 2Ks, dot.com kids, nativi digitali, Plularist generation.

Molti di questi termini possono già suggerire in cosa differiscano dai loro predecessori, come ad esempio l’essere cresciuti in un’era digitale e avere una mentalità globale che li rende altamente sociali e tolleranti nei confronti delle diversità.

Mentre la Generazione Y è figlia dei Baby Boomers, la Generazione Z è stata cresciuta dai più individualistici membri della Generazione X.

Ciò ha portato ad una differenza drastica nel modo di fare i genitori.

Paragonando le qualità che i genitori ritengono più importanti, i Generazione X tende a valutare di più le qualità come il duro lavoro e l’indipendenza rispetto ai Baby Boomers.

I genitori che stanno crescendo la Generazione Z hanno sperimentato inoltre un significativo aumento nel numero dei divorzi e provano quindi a concentrarsi fortemente sui valori della famiglia, pur cercando di impegnarsi ad insegnare ai loro figli concetti classici come etica del lavoro, l’educazione e la pazienza.


A causa del forte individualismo della Generazione X nei confronti della società, quest’ultima ha assunto un comportamento altamente protettivo nei confronti dei loro figli. Cercando solo il meglio per loro, la Generazione X è disposta a tutto per preparare i propri figli al mondo reale.

Ad enfatizzare questo comportamento protettivo ha contribuito fortemente il periodo in cui è nata la Generazione Z. Cresciuti durante la metà del 2000 essi hanno assistito alla crisi economica e alle guerre del terrore cominciate l’11 settembre 2001.

Mentre i Baby Boomers si chiedevano se il mondo fosse pronto per i propri figli, la Generazione X si chiede se i propri figli siano pronti per il mondo reale. A causa di ciò la Generazione X ha cresciuto la Generazione Z con un forte senso di realismo, a differenza della Generazione Y che è sempre stata incoraggiata a seguire sogni ed aspirazioni. La Generazione Z ha a disposizione, nonostante la crisi economica, una maggiore liquidità rispetto alla generazione precedente ed un potere d’acquisto maggiore.

Secondo uno studio del 2015 della InSites Consulting(3), il potere finanziario della Generazione Z viene speso quasi immediatamente, complice anche la mancanza di fiducia nel sistema bancario.


Le categorie in cui la Generazione Z spende di più non sono più per la maggior parte costituite da vestiario ma da videogames, hobbies e cibo.


Non vi è sorpresa quindi nell’individuare una crisi in molti brand di abbigliamento su larga scala come per esempio Abercrombie & Fitch(4), proprio a causa del mutamento delle abitudini di acquisto della Generazione Z.

La Generazione Z è la prima generazione a crescere in un mondo completamente digitale e connesso. Non riesce ad immaginare una vita senza computer e vive online. I giocattoli si sono trasformati in tecnologia come smartphone, tablet e altri dispositivi connessi.

Nel Natale del 2010 il 31% dei bambini americani tra i 6 e i 12 anni voleva un iPad, seguito da un computer (29%) e un iPod Touch(29%)(5).

Un’altra ricerca condotta dalla JWT Intelligence(6) su un campione di 1000 individui appartenenti alla Generazione Z e residenti tra Regno Unito e Stati Uniti, ha mostrato che l’86% di essi usa lo smartphone più volte al giorno ed è sempre connesso. Il 70% dei ragazzi intervistati dichiara di guardare almeno 2 ore al giorno YouTube ed il 36% di loro ha affermato di passare almeno 4 ore al giorno guardando video su varie piattaforme(7). Hanno un forte desiderio di essere sempre connessi e il 50% degli intervistati ha affermato che rifiuterebbe un lavoro se questo non gli permettesse di essere connesso ai social media.


A presto!

CF


 

1. http://www.happen.com/generation-z-the-new-kids-on-the- blog-have-arrived/

2. http://www.marketingmagazine.co.uk/article/1348169/forget- millennials-brands-need-win-generation-z Bearne S. “Forget Millennials, Brands need to win over generation Z”, 22 maggio 2015.

3. Agenzia di marketing, Belgio.

4. http://www.pambianconews.com/2013/08/26/crollano-gli-utili- trimestrali-di-abercrombie-fitch-33-131086/

5. https://docs.google.com/file/d/0Bz_ fwcHqLW4xRWW1czg3VjBwdE06. https://www.jwtintelligence.com

7. http://www.campaignlive.co.uk/article/meet-gen-z-progressive- conscientious-connected-generation-date/1347852


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